mercoledì 11 luglio 2012

Perché cammino

"In Cammino", nei miei intendimenti, vuole essere una sezione che tratta del gesto più semplice e naturale che da sempre accompagna l'umanità sin dai suoi albori; quello del -Camminare-, dello spostamento a piedi, lentamente.
In una realtà sociale dove la giornata di una persona inizia la mattina con la messa in moto del veicolo a motore e finisce con lo spegnimento dello stesso quando la giornata volge al termine, dove l'apatia al movimento,  la pigrizia, la fretta oramai hanno il sopravvento il camminare lentamente, secondo me, è un modo per riappropriarsi di una realtà che oramai è definitivamente perduta.
Adoro spostarmi in bicicletta per tutte le sensazioni che riesco a percepire ma quando lo faccio camminando, e lentamente, entro in contatto con la parte più profonda di me stesso.
Il camminare lento, la respirazione profonda e cadenzata, mi restituiscono una realtà vera che non percepisco con altri mezzi, una realtà  fatta di particolari mai notati in precedenza, di colori, di sfumature, di relazioni con gli altri, di rispetto per l'ambiente circostante.
Ed è gratificante osservare come i pensieri negativi che generano stress si dileguino e la mente si concentri sull'immediatezza che sto vivendo generando calma e serenità.
E non c'è bisogno di solcare un sentiero della Via Francigena o del Cammino che conduce a Santiago per vivere queste sensazioni.
Basta uscire qualche mattina da casa e recarsi al lavoro a piedi; i risultati sono semplicemente sorprendenti.
Basta volerlo.

Buen camino a todos.... Amedeo





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