Quanto
segue è frutto di alcune riflessioni che mi sono balenate nella mente l’11
gennaio u.s. mentre mi trovavo sulla spiaggia di Marina di Pescia Romana con la
mia bicicletta assorto a contemplare un lontano orizzonte che si apriva di
fronte a me e che sembrava non avere mai fine confondendosi con il cielo
soprastante.
Marina di Pescia Romana 11/01/2014 Momenti di riflessione in riva al mare |
Sentivo
la necessità di dare un senso all’attività del “cicloturismo”.
Già in
precedenza più volte ho dissertato su questo argomento ma in questa circostanza
sentivo di doverlo fare ancora e in forma più completa.
Quindi:
“che cosa è il cicloturismo?, semplice spostamento usando come mezzo di
locomozione la bicicletta o qualcosa di più?”
Certo
che è qualcosa di più, almeno per me.
Lo vivo
come voglia di evadere, di libertà, di ricerca della libertà assoluta e questo
è un fattore primario che ho sempre tenuto ben saldo come concetto base e
indissolubile.
Desiderio
di stare a contatto con la natura, con i suoi elementi, con il vento, la
pioggia, i raggi del sole.
Desiderio
di scoperta, di capire, di osservazione.
E non
c’è bisogno di recarsi in luoghi distanti migliaia di chilometri e di
percorrere distanze infinite, anche una “breve” uscita nelle vicinanze di casa
può regalare emozioni e sensazioni che rimarranno scolpite nella nostra memoria
per sempre.
Spesso
mi accorgo che uno stesso sentiero, pedalato decine e decine di volte, in
seguito regala sempre una particolarità diversa non osservata precedentemente,
un messaggio nuovo da trasmettere.
Cicloturismo
è fermarsi per colloquiare con la gente casualmente incontrata lungo il
percorso per conoscere le loro storie, aneddoti, usi e costumi del luogo dove
abitualmente dimorano.
Quante
storie potrebbe raccontare quel vecchio contadino seduto su una altrettanto
vecchia sedia di legno oramai logora dall’usura del tempo mentre si gusta la sua pipa con le mani
saldamente poggiate sopra il suo bastone?.
Proviamo
allora a fermarci per fare la sua conoscenza e chiediamoli, se ne ha voglia, di
raccontarci mille eventi passati della sua vita.
Cicloturismo
è contemplare un tramonto o l’alba di un nuovo giorno, l’espressione di un
animale che ci guarda incuriosito, è vagabondare tra un sentiero e l’altro per
sentirsi, e lo ribadisco, liberi, liberi da ogni schema e da ogni dogma,
godendosi questa gioia di libertà mentre stiamo guidando la nostra bicicletta e
ancora quando ricordiamo le esperienze vissute e le sensazioni percepite pigramente
sdraiati sotto i rami di un albero in qualche radura.
Infine
la –bicicletta-.
E’ il
mezzo di trasporto, ma non mi piace relegarla esclusivamente a questo ruolo
fine a se stesso. E’ un “oggetto” bello e desiderabile, che si accarezza con
gli occhi e con il cuore e che ci
consente di vivere le nostre avventure, di condividere le nostre esperienze, ed
è la compagna fedele che ti ascolta quando le rivolgi la parola dopo aver
percorso chilometri e chilometri di un sentiero in completa solitudine.
Buen camino a todos.... Amedeo