Abbigliamento

  • Casco
  • Sottocasco
  • Occhiali
  • Guanti
  • Maglia o giacchino di scorta
  • Coperture impermeabili e antivento
  • Accessori abbigliamento per la guida in notturna
  • Piastrina identificativa girocollo + fischietto

Casco
MAI PEDALARE SENZA IL CASCO sia nelle brevi che nelle lunghe percorrenze.
E’ segno di maturità ed intelligenza.
Una caduta accidentale, anche fuori il portone di casa, è sempre in agguato e, potenzialmente, potrebbe arrecare serie conseguenze alla testa; perché rischiare inutilmente?.
Deve essere correttamente indossato cioè adatto alle dimensioni della testa con la quale diventerà un corpo unico. Una regolazione ottimale, infine, si ottiene agendo sull’apposita manopola posteriore. Non dimenticate di allacciarlo sotto il mento. Un casco ballerino in testa o non allacciato è inutile e diventa addirittura pericoloso.

Deve essere di ottima qualità, è un piccolo sacrificio economico che si ripaga in termini di sicurezza e durata.
Alcuni modelli, nella parte posteriore e lateralmente alla manopola centrale di regolazione (quando presente) hanno due leds che se attivati emettono dei lampi di luce intermittenti rendendoci maggiormente visibili in caso di guida notturna.


Ricordatevi, infine, che un casco incidentato non ha più le garanzie di sicurezza che offriva prima dell’urto per cui è meglio cambiarlo.

Sottocasco
Lo ritengo molto utile: perché?!
Perché durante i mesi invernali mi protegge la testa e le orecchie dal freddo e dal sudore che si raffredda sul capo. Non dimentichiamoci che gran parte del calore corporeo viene disperso proprio dalla testa.
Quelli migliori hanno la parte anteriore più spessa perché più esposta agli agenti atmosferici.
Il mio è un Parentini in tessuto windtex che protegge dal vento, curato nei particolari e nelle cuciture. Non mi lascia strani “tatuaggi” sulla testa, visibili quando lo tolgo, dato che ho pochi capelli.
Alcuni sottocaschi sono a forma di passamontagna e sono utilissimi quando l’aria è veramente fredda e si respira con la bocca, dato che la filtrano rendendola più tiepida e pulita.
Quelli estivi invece sono dotati, nella parte posteriore, di una specie di “coda di rondine” che protegge il collo da eventuali scottature.
Durante i mesi caldi, quando la sudorazione è abbondante, trattiene il sudore evitando che le gocce, cadendo dal casco, vadano sulle lenti degli occhiali sporcandole e occultando in parte la libera visione o, peggio ancora, dentro gli occhi con conseguente bruciore dovuto alla quantità di sale in esso contenuto.
Inoltre evita, se non del tutto ma in buona percentuale, che le guarniture interne del casco in gomma piuma che garantiscono il comfort diventino fradice. E’ una sensazione fastidiosissima quella di indossare un casco inondato di sudore o, almeno a me, fa così.
Nelle giornate particolarmente calde e afose mi dà un senso di refrigerio perché prima di indossarlo lo bagno con l’acqua e poi lo comprimo per toglierne l’eccesso; l’effetto rinfrescante dura per un po’ di tempo.
E’ fabbricato con fibre sintetiche, generalmente con un’alta percentuale di poliammide, permette la traspirazione della pelle, si asciuga facilmente in brevissimo tempo e pesa pochissimo. Non manca mai nel mio equipaggiamento così come non manca un sottocasco di scorta che indosso durante le pause o mentre pedalo in sostituzione di quello bagnato di sudore che metto ad asciugare sopra la borsa posteriore.

Occhiali
Anch’essi devono essere sempre indossati per proteggere gli occhi dall’azione nociva del vento, della polvere, dai raggi UV, da qualche sassolino che schizza dalla ruota, da un qualunque insetto che si trovi sulla traiettoria di marcia, dalla vegetazione sporgente se pedalo su sentieri stretti.
Per evitare che diventino pericolosi in caso di caduta preferisco quelli con la montatura in policarbonato, flessibile e praticamente indistruttibile e con lenti –organiche (CR 39)- che non sono in vetro ma di materiale plastico di qualità. In foto è raffigurato un modello della Polaroid che, come si vede, si può torcere all'estremo ma non si spezza dopodiché, al rilascio, ritorna nella posizione originaria.
Alle stanghette ho applicato un laccino che mi permette di tenerli sempre al collo per non dimenticarli da qualche parte.
Eccellenti, inoltre, quelli della Carrera del tipo a fascia che permettono una protezione totale degli occhi perchè, una volta indossati, diventano un corpo unico con il viso garantendo inoltre un'ottima stabilità rispetto a quelli classici con le stanghette. A parte la bontà delle lenti, in questo tipo di occhiale la qualità del sistema di areazione interna è di fondamentale importanza al fine di evitare l'appannamento delle lenti stesse e, parallelamente, impedire l'infiltrazione di corpi estranei come l'acqua piovana, per esempio. 

Guanti
Garantiscono una presa ottimale delle mani sulla superficie delle manopole che altrimenti risulterebbe scivolosa causa il sudore.
Sono utili inoltre per proteggere il palmo della mano, almeno in parte, dalle eventuali abrasioni causate da una caduta accidentale.
Invernali e di mezza stagione a dita lunghe, estivi a dita corte, con materiali o combinazioni di fibre che proteggono dal freddo, dal vento e dalla pioggia e da scottature dovute ad una prolungata esposizione delle mani al sole.
Generalmente, quando è freddo, applico la tecnica dell’abbigliamento a cipolla indossando un paio di guanti fini e sopra un altro più spesso con proprietà antivento.

Maglia o giacchino di scorta
Importante perché durante le pause bisogna proteggere il corpo sudato dagli agenti atmosferici per evitare che il sudore si raffreddi sulla pelle. Un capo asciutto da sostituire a quello bagnato o da indossare per sopra assolve a questo problema.

Coperture impermeabili e antivento
Le coperture impermeabili, pantaloni e giacchino con cappuccio, li porto sempre e non solo quando piove o minaccia di farlo; oramai fanno parte integrante della borsa in cui alloggiano.
Generalmente questi capi sono realizzati con tessuti i cui pori sono più piccoli delle gocce d'acqua e quindi ne impediscono l'ingresso e dovrebbero permettere, contemporaneamente la traspirazione della pelle; un esempio è il goretex.
Il contro è che hanno un costo elevato per cui ho ripiegato su prodotti più “modesti” ma che svolgono egregiamente il loro compito.
Per quello che riguarda i pantaloni un parametro importante secondo me è la semplicità e la rapidità nell'indossarlo ed è per questo che uso il modello raffigurato in foto fornito di zip lungo tutto il tratto laterale della gamba (che tengo sempre aperto) che quindi non ostacola lo scorrimento della scarpa quando c'è necessità di indossarlo rapidamente. Basta poi agire sulla cerniera per chiudere il pantalone velocemente.
Notate invece la giacca impermeabile della Nalini più alta in vita per non ostacolare la pedalata e la parte posteriore più lunga, a mò di coda, per agevolare lo scorrimento dell'acqua oltre il sellino. Due fasce in velcro assicurano una chiusura veloce anche se un pò rumorosa quando si apre per toglierla.
Per quello che concerne le coperture antivento uso un giacchino o un gilet, dipende dall'intensità del vento e dalla temperatura.
I materiali costruttivi sono il windtex, il windstopper il Respira della Biemmesport e similari.

Accessori abbigliamento per la guida in notturna
Faccio uso di:
  • una coppia di manicotti e cavigliere rifrangenti;
  • cintura dotata di fascia rifrangente alla quale, nella parte posteriore, ho applicato un fanalino della Petzl che emette lampi di luce intermittenti di colore rosso.





Piastrina identificativa girocollo + fischietto
Nel malaugurato caso in cui mi faccia male e non sia in grado di mantenermi lucido mentalmente, gli eventuali soccorritori potranno risalire alla mia identità o leggendo il documento di identità che porto sempre nel marsupio o le informazioni che ho scritto in una piastrina identificativa che porto sempre al collo formata da un’intelaiatura metallica all’interno della quale ho inserito un piccolo cartellino dove in un lato ho riportato il mio nominativo, un numero telefonico a cui fare riferimento ed il gruppo sanguigno, dall’altro l’indirizzo di residenza ed eventuali intolleranze ai farmaci.
Il foglietto prima dell’inserimento l’ho plastificato per renderlo più resistente e per proteggerlo dall’acqua.
La piastrina nella parte superiore ha un foro dove ho inserito un anellino nel quale scorre una collanina girocollo metallica.
Allo stesso anellino ho fissato un fischietto metallico da sopravvivenza di minuscole dimensioni per averlo sempre disponibile in caso di emergenza.
Il suono è acuto e udibile a parecchi metri di distanza anche se spero di non doverlo mai usare.

Buen camino a todos… Amedeo

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