Sicurezza

E' un argomento, questo, al quale tengo molto; perché?.  
Perché quando si viaggia in bicicletta siamo ESPOSTI TROPPO a qualsiasi tipo di rischio; sempre ed ovunque; purtroppo.

Senza inutili illusioni, sappiate che la sicurezza non è mai assoluta e ricordatevi che il rischio di qualche incidente è sempre presente e costante.

Non vorrei sembrare catastrofico ma, dopo l’infortunio che mi è capitato nel giugno del 2009 ho riflettuto molto in merito al concetto di sicurezza durante la guida ed ho appurato che per noi ciclisti non esistono strade alcune dove pedalare in tutta tranquillità.

Ovunque, quindi, il rischio di un incidente è sempre in agguato e il termine "incidente" lo uso nel significato più ampio della sua parola.

Incidente significa collisione con un altro veicolo, l'impatto con un animale che attraversa il sentiero, la caduta accidentale per le cattive condizioni del manto stradale sul quale stiamo pedalando.



La Legge non tutela il ciclista

La bicicletta intesa come veicolo fine a se stesso, è contemplata nell'art. 50 del Codice della Strada ed è classificata con il termine di velocipede e cioè, quel "veicolo con due o più ruote funzionante a propulsione esclusivamente muscolare, per mezzo di pedali o di analoghi dispositivi, azionati dalle persone che si trovano sul veicolo; sono altresì considerati velocipedi le biciclette a pedalata assistita, dotate di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua di 0,25 Kw la cui alimentazione è progressivamente ridotta  ed è infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 Km/h o prima se il ciclista smette di pedalare. I velocipedi non possono superare 1,30 m di larghezza, 3 m di lunghezza e 2,20 m di altezza".

Ne consegue, quindi, che la nostra bicicletta è soggetta a tutti i dispositivi del Codice e che dobbiamo rispettare non solo per evitare di essere multati ma anche e soprattutto per un discorso inerente la sicurezza nostra e degli altri utenti della strada; cerchiamo quindi di avere una giuda responsabile e rispettosa e, dove non contempla la Legge, provvediamo autonomamente con intelligenza.
Perché quest'ultima considerazione?; perché i legislatori che dall'alto della loro "competenza" hanno partorito il Codice, da un lato se ne fregano altamente del ciclista e, dall'altro, contemporaneamente, pretendono il rispetto delle norme

Il ciclista, infatti, si ritrova a guidare la sua bicicletta su strada senza essere obbligato a frequentare un corso base preliminare presso qualche scuola guida in cui apprendere le nozioni elementari dell'educazione stradale, i rudimenti necessari e sufficienti inerenti la circolazione, le precedenze, la segnaletica, per esempio, pur pretendendone il rispetto. Il legislatore inoltre non obbliga l'uso del casco durante la guida come non prevede sanzioni a chi la guida in stato di ebbrezza; è una vergogna. E meno male che il Nuovo Codice della Strada nacque con il criterio della sicurezza....

Dato che siamo persone intelligenti, provvediamo da soli ad organizzare la nostra sicurezza, cercando, quindi, di prevenire per quanto sia possibile prima di curare.

La prevenzione, secondo me, inizia con la perfetta efficienza del nostro veicolo, con l'abbigliamento, con idoneo equipaggiamento da applicare alla bicicletta, proseguendo con una intelligente guida nel traffico urbano e non.



Meccanica efficiente
Prima ancora di inforcare la nostra bici ed incominciare a pedalare, facciamo in modo che il mezzo sia meccanicamente perfetto, effettuando le necessarie regolazioni, la manutenzione e la pulizia periodica. Una marcia che non entra quando vogliamo ci innervosisce, ci distrae dalla guida, provoca dei momentanei rallentamenti e una guida irregolare della quale non siamo neanche consapevoli perché intenti a smanettare sulla leva di comando ma che interferisce pericolosamente con la guida degli altri utenti della strada specie nel traffico urbano. Verifichiamo senz'altro l'efficienza del sistema frenante, la simmetrica distanza dei pattini dal cerchione e la buona aderenza degli stessi in caso di frenata. Controlliamo che il cavo di comando non sia ne corroso, ne sfilacciato e che si muova liberamente all'interno della sua guaina di scorrimento. Verifichiamo, inoltre, la potenza della frenata che deve raggiungere il suo massimo quando la leva del freno è tirata forte a metà della sua corsa.

Abbigliamento
Casco. La prevenzione della nostra incolumità durante le gite in bicicletta, in caso di incidente, prosegue con la protezione della testa che, oltre ad essere esposta e vulnerabile, è molto delicata.
Un colpo violento in qualsiasi regione, sia essa frontale, laterale o nella zona della nuca può provocare danni seri, se non permanenti.
La regola da rispettare è: MAI pedalare senza il CASCO
Indossatelo sempre, durante i viaggi, nelle uscite giornaliere brevi o lunghe che siano, durante la guida nei centri urbani; sempre. E’ segno di maturità ed intelligenza.

Affinché il casco ci protegga veramente deve:


  • essere compatibile con le dimensioni della testa adattandolo, ulteriormente, con la regolazione delle cinghie laterali e della manopola posteriore affinché sia ben saldo in testa con la quale diventerà un corpo unico. Un casco ballerino, sia in senso longitudinale che trasversale, oltre a non proteggere adeguatamente, diventa potenzialmente pericoloso;
  • deve essere allacciato sotto il mento perché altrimenti è inutile indossarlo;
  • deve essere di ottima qualità.
Ricordatevi, infine, che un casco incidentato non ha più le garanzie di sicurezza che offriva prima dell’urto per cui è meglio cambiarlo.

Occhiali. Anch’essi devono essere sempre indossati per proteggere gli occhi dall’azione nociva del vento, della polvere, dai raggi UV, da qualche sassolino che schizza dalla ruota, da un qualunque insetto che si trovi sulla nostra traiettoria, dalla vegetazione sporgente se pedaliamo su sentieri stretti. Per evitare che, invece di proteggerci diventino pericolosi in caso di caduta, comprateli con la montatura in policarbonato, flessibile e praticamente indistruttibile e con lenti –organiche (CR 39)- che non sono di vetro ma, bensì, di materiale plastico di qualità. Volendo ci si potrebbe indirizzare verso un tipo di occhiale la cui montatura permetta l’intercambiabilità delle lenti relativamente alle condizioni di luce. Personalmente non ne ho mai sentito la necessità.

Guanti. Oltre a garantire una presa ottimale delle mani sulla superficie delle manopole che altrimenti risulterebbe scivolosa causa il sudore sono utili per proteggere il palmo della mano, almeno in parte, dalle eventuali abrasioni causate da una caduta accidentale.

Paracolpi. Per proteggere le altre parti esposte del corpo in caso di caduta come i gomiti e le ginocchia.

In generale. Ancora per quello che riguarda l'abbigliamento in genere, cercate di vestirvi con abiti i cui colori siano facilmente visibili come il giallo, per esempio, limitando, per quanto possibile, quelli di colore nero o scuro; ciò per essere sempre maggiormente individuabili.



Dotazioni della bicicletta
Specchietto retrovisore. Su strade asfaltate ha la sua utilità in quanto le vibrazioni non eccessive consentono di vedere un'immagine non troppo ballerina dei veicoli che sopraggiungono alle nostre spalle.

Campanello. Utile quando si pedala su una ciclabile promiscua o in qualche via del centro storico di qualche borgo nei periodi più affollati. Su strade di scorrimento o in mezzo al traffico non ha senso perché poco udibile così come è inutile nei tratti sterrati.



Guida notturna
Equipaggiamoci adeguatamente; noi e la bicicletta.

Avvertenza importante. La pedalata in notturna va affrontata con tutte le dovute cautele perché la ritengo non priva di insidie e rischi. Evitate le strade a grande percorrenza, il caos cittadino e gli sterrati che sono già impegnativi durante il giorno, figuriamoci nelle ore notturne. La velocità sarà notevolmente ridotta; il pericolo di un ostacolo improvviso e che scorgiamo all'ultimo istante è sempre presente.
Cerchiamo di renderci visibili il più possibile agli altri utenti attrezzandoci con:


  • una coppia di manicotti rifrangenti, una coppia di cavigliere rifrangenti e una cintura dotata di fascia rifrangente.

Il mio casco, inoltre, è provvisto nella parte posteriore di due leds che, quando attivati, emettono alternativamente dei lampi di luce color rosso che mi rendono ancor più visibile.

La bicicletta dotatela di:


  • fanalino rifrangente posteriore meglio se con la possibilità di luce fissa o intermittente, di rifrangenti da applicare ai raggi delle ruote e di barre rifrangenti ai pedali.
Anche ai lati delle eventuali borse montate applicate delle fasce rifrangenti.

Naturalmente dobbiamo anche essere in grado di vedere la strada che stiamo pedalando (e le sue condizioni). Per questo sul manubrio installeremo una lampada a led funzionante a pile o collegata ad un accumulatore che ricaricheremo a casa quando non fornisce più energia. Personalmente preferisco usare le lampade frontali che applico sul casco o direttamente sulla fronte permettondomi di dirigere il fascio di luce nella direzione voluta.



Educazione stradale e buona condotta della bicicletta
Per quello che concerne la guida in strade urbane ed extraurbane, eruditevi sulla conoscenza della segnaletica stradale, sui criteri delle precedenze agli incroci, rotatorie, ecc. Senza comprarvi un voluminoso Codice, acquistate in edicola quei volumetti editi per chi deve studiare per il conseguimento della patente di guida, sono pratici e più che sufficienti al nostro fabbisogno.
Le regole che vi invito a seguire, a prescindere, sono di guidare in modo fluido, senza scatti o rallentamenti improvvisi, in linea retta evitando zig zag pericolosi, il più possibile vicino al margine destro della carreggiata facendo attenzione se sono presenti auto in sosta con improvvisa apertura della portiera da parte del conducente; evitate di procedere in senso contrario a quello di marcia, sui marciapiedi o all'interno delle aree pedonali specie quando sono parecchio affollate. Guidate sempre con entrambe le mani poggiate sul manubrio e non come tanti che pur mantenendo un equilibrio precario lo lasciano. Avrete modo di reagire tempestivamente per evitare un ostacolo improvviso. Se procedete in gruppo, fatelo sempre in fila indiana. Sappiamo benissimo che i ciclisti sono considerati, dagli automobilisti, come quei rompicoglioni che rallentano la loro marcia; diamoli modo di superarci agevolmente senza che nessuno si faccia male. Dove esistono, usufruite sempre delle piste ciclabili. Se la pista è promiscua, fate attenzione ai pedoni presenti. Non perdete mai l'attenzione nella guida, comunque sia, sia perché la segnaletica posta in loco potrebbe essere ambigua o assente (come mi è capitato di vedere), sia perché l'imbecille di turno che decide di transitarci con la moto non manca mai. Evitate assolutamente di guidare ascoltando la musica con le cuffiette; impedisce di udire il rombo del motore di una macchina che sopraggiunge.
Su strade bianche o sterrati che siano, siate prudenti, un animale che improvvisamente sbuca dalla vegetazione e attraversa la strada è sempre possibile; evitate di pedalare sul ciglio del sentiero se questo non è protetto perché il bordo potrebbe franare con conseguente rovinosa caduta nel burrone.
Quando partite per qualsiasi tipo di escursione, specie se vi avventurate in fuoristrada o in luoghi scarsamente frequentati, lasciate sempre detto a qualcuno l'itinerario che intendete percorrere e portatevi al seguito un apparecchio per comunicare. In caso di emergenza, i soccorsi sapranno dove cercarvi.

Insomma, per concludere, intelligenza e prudenza che, come suol dirsi, non è mai troppa ma, almeno, ci abbiamo provato....

Buen camino a todos…. Amedeo

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