Dotazioni bicicletta

  • Campanello
  • Specchietto retrovisore
  • Catarifrangenti
  • Parafanghi
  • Porta borraccia
  • Porta pacchi posteriore
  • Borse (posteriori e anteriori)
  • Impianto di illuminazione
  • Ciclocomputer

                                                                  Campanello
E’ utile quando si pedala su una ciclabile promiscua per esempio o nelle stradine di qualche borgo nei periodi più affollati. Su strade di scorrimento o in mezzo al traffico non ha senso perché poco udibile così come è inutile nei tratti sterrati.

Specchietto retrovisore
In sede di cicloturismo su strade asfaltate ha la sua utilità in quanto le vibrazioni non eccessive consentono di vedere un'immagine non troppo ballerina.




                                  Catarifrangenti
Per motivi inerenti la sicurezza, per renderci ancora più visibili durante la guida in ore serali.
Ne ho applicati una coppia per ruota fissati ai raggi, uno posteriore e due barrette ai pedali indirizzate nella parte posteriore.





Parafanghi
Sono, a mio avviso, indispensabili in caso di pioggia per non ritornare a casa irriconoscibili dal fango e per non inzupparci ulteriormente dall'acqua che ci viene spruzzata contro dai pneumatici rispetto a quella a cui siamo già esposti.
E' da considerare inoltre che i parafanghi, specie quello anteriore, protegge anche da qualche sassolino che potrebbe schizzare via per la tangente dagli artigli del pneumatico e colpirci in viso.
Nel caso di cicloturismo su asfalto uso dei parafanghi fissati in prossimità dei mozzi delle ruote tramite dei raggi e delle viti; seguono praticamente il profilo dei copertoni dai quali si distanziano pochissimo.
Per il cicloturismo in fuoristrada, i parafanghi li ho applicati uno sotto l’arco della forcella anteriore mentre per quello posteriore ho usato l’attacco al cannotto sella o fissato sotto il portapacchi.

E' importante che tra la parte interna del parafango ed il pneumatico esista una distanza tale da impedire che il trasporto del fango da parte della ruota si accumuli nel punto meno distanziato bloccando lo scorrimento della stessa.

Molto comodo e discretamente efficace è un parafango anteriore che si applica al tubo obliquo tramite il serraggio di due fasce in gomma (a condizione che sotto il tubo non scorrano i cavi del cambio e del freno). 
Dato che le fasce sono bucate inevitabilmente poco dopo tempo si romperanno nel punto più sottile per cui è meglio sostituirle da subito con delle fascette da elettricista.


                                
              
                               
                                Porta borraccia
Nel caso in cui la vostra bici ne fosse sprovvista compratelo uno leggero in alluminio e applicatelo al tubo obliquo del telaio, generalmente già dotato degli appositi attacchi.
Volendo potete applicarlo uno supplementare sul tubo della sella.
Se non ci fossero gli attacchi, fermate il porta borraccia con delle fascette da elettricista da stringere non direttamente sul metallo per evitare scivolamenti ma interponendo uno strato sottile di gomma tipo uno spezzone di camera d'aria.



Portapacchi posteriore
Fondamentale al fine di consentire il trasporto delle borse contenenti l’equipaggiamento. Distinguiamo alcuni tipi: quelli con attacco al telaio nella parte superiore e in prossimità del mozzo nella parte inferiore, e quelli che si inseriscono attorno al cannotto sella.
A prescindere dal tipo, acquisteremo quello idoneo al peso che dovrà sostenere al fine di evitare pericolose rotture da sovraccarico. Sceglietelo leggero e robusto. Nel caso dei portapacchi che si fissano al telaio consiglio di serrare le viti con dadi autobloccanti che non si allentano a causa delle vibrazioni trasmesse durante il moto. Ogni tanto, comunque sia, è sempre meglio verificare lo stato del serraggio.
Quando lo montate per prima cosa trovate una superficie perfettamente orizzontale dove collocare la bicicletta e fate in modo che entrambi i copertoni siano gonfi alla medesima pressione. Quindi con l'aiuto di una livella provvedete alla sua installazione. Il piano di appoggio delle borse sul portapacchi, infatti, deve essere perfettamente orizzontale per evitare lo scivolamento delle stesse durante il tragitto. Ogni tanto, inoltre, controllate lo stato delle saldature degli assi portanti del portapacchi nelle giunzioni al piano di appoggio delle borse e, inferiormente, in prossimità del punto di attacco ai forcellini.
Interessante il sistema di fissaggio Klick Fix.
E’ formato da un supporto che si fissa al cannotto sella che si aggancia con un – klick- all’adattatore che si trova sull’intelaiatura metallica della borsa dedicata. Altrettanto facile ed immediato è il distacco tramite la pressione di un pulsante di colore rosso.

Borse posteriori
Necessarie per contenere l’equipaggiamento.
Piccole/medie, a singolo o doppio scomparto, con o senza scomparti laterali, con o senza scomparto a zip per aumentarne il volume. Le tre foto superiori mostrano una borsa molto pratica perché dotata di doppio scomparto ed elastico superiore; quella a sinistra una Vaude con scomparto a zip, due laterali ed elastico.
Medie/grandi solo laterali e/o sovrastate da un’ulteriore borsa superiore spesso amovibile e che all’occorrenza si trasforma in una sorta di zaino.
La capacità dipende esclusivamente dalle esigenze di carico.


A prescindere dal tipo il parametro principale è il materiale costruttivo che dovrà essere robusto dato che le borse sono esposte a tutti gli agenti atmosferici e devono sopportare il peso dell’equipaggiamento.
Importante è anche l’impermeabilità che però aumenta il prezzo d’acquisto.
Alcune borse non soddisfano questa esigenza per cui sono dotate di sacca impermeabile che, però, perfettamente impermeabile non lo è mai. La migliore sacca che abbia mai avuto è quella che mi sono autocostruito sagomando un robusto sacco dell’immondizia.
Molto utile secondo me, nella parte superiore della borsa, la presenza di un elastico incrociato o di una rete che permette, per esempio, di inserire una maglietta che ci siamo cambiati perché troppo umida e che si asciugherà strada facendo.
Dotate la borsa, lateralmente e posteriormente, di fasce rifrangenti per essere più visibili nelle ore serali/notturne e lo stesso dicasi per la sacca impermeabile. All’inizio le bande le applicavo usando del velcro adesivo che però tendeva a staccarsi con il tempo per cui ho preferito cucirle.
Importante è anche il sistema di aggancio al portapacchi che deve essere pratico e veloce sia nel nell'aggancio che nello sgancio ma, se questa può essere una comodità è d'obbligo, invece, la -sicurezza- specie nel cicloturismo in fuoristrada in modo tale che le borse rimangano fisse al loro posto anche in caso di forti sollecitazioni e sussulti mentre si percorre uno sterrato.
Lo sgancio accidentale dovuto alle sconnessioni del manto stradale potrebbe causare serie conseguenze a chi guida e, di riflesso, anche alla bicicletta.
Le borse inoltre devono essere regolate e fissate oltre che lateralmente, anche anteriormente e posteriormente per evitare scivolamenti in avanti o indietro. Lo scivolamento in avanti provoca, per esempio, un continuo sfregamento tra la borsa e il tallone del ciclista con conseguente mancanza di fluidità della pedalata.

Borsa anteriore da manubrio
Generalmente si colloca sul manubrio tramite una staffa o una intelaiatura di sostegnoQuasi sempre ai lati è provvista di apposite retine porta borraccia e superiormente di una fessura in plastica trasparente che funge da porta mappa ma il cui uso e scomodo e inadatto allo scopo. E’ per questo che ho cucito del velcro nella parte superiore della borsa e su bordo di un porta mappa delle dimensioni di un foglio A4. Messe a contatto il fissaggio risulta stabile anche con il vento, la carta è protetta in tutti e quattro i lati ed è perfettamente visibile.
Anche per le borse anteriori esiste il sistema di fissaggio Klick Fix con il supporto da applicare al manubrio e borsa dedicata. I vantaggi sono quelli già indicati per le borse posteriori.


La borsa la uso per contenere oggetti di poco peso e che possono servire frequentemente durante il tragitto.
E’ bene non caricarla molto per non far perdere sensibilità e direzionalità allo sterzo.
Acquistate quelle la cui parte superiore, una volta aperta, permetta la visione dell'interno della borsa mentre state pedalando e non come una della mie, una Ferrino, che si apre al "contrario" per cui mi tocca rovistare alla cieca.
Per il resto, valgono le stesse considerazioni già precedente indicate per le borse posteriori.

Impianto di illuminazione
Specie durante i mesi autunnali e invernali, quando il buio scende presto, è bene organizzare un equipaggiamento che permetta di vedere la strada che stiamo pedalando e per renderci visibili agli altri utenti.
Dopo aver effettuato varie sperimentazioni, ho deciso di togliere l'impianto d'illuminazione a dinamo applicato nel mozzo della bici perché la quantità di luce emessa è direttamente proporzionale alla velocità della pedalata (quindi non costante) ed il fascio di luce è indirizzato e vincolato nella stessa direzione di marcia.
Avevo bisogno, invece, di un'illuminazione costante e di dirigere il fascio di luce nella direzione voluta ed è per questo che mi sono procurato una lampada frontale che applico sopra il casco.
La caratteristica fondamentale riguarderà quindi la perfetta impermeabilità ed una elevata robustezza visto che è completamente esposta agli agenti atmosferici.
Altro parametro importante è la profondità del fascio di luce e la possibilità di un vano batterie separato dal corpo della lampada per tenerlo protetto e al caldo in qualche tasca dell’abbigliamento.
La possibilità di una doppia fonte di illuminazione nello stesso corpo mi attirava molto per avere a disposizione diversi tipi di illuminazione in base alle esigenze del momento e poi perché sarebbe stato più semplice sostituire una lampadina fulminata usufruendo della luce dell’altra.
E’ per tutti questi motivi che la mia scelta si è indirizzata sull’ottima Petzl DuoBelt E67.
Porto sempre del materiale di scorta consistente in una lampadina normale e alogena e le pile.

Ciclocomputer
Lo uso per l'attività cicloturistica non perché mi interessi sapere la velocità massima che ho raggiunto o quella media tenuta ma perché è utile come ausilio all'orientamento se unito ad una cartina o al road book che ho stilato in fase di programmazione iniziale a casa.
Naturalmente il suo settaggio dovrà essere il più accurato possibile al fine di indicare con precisione accettabile la lunghezza del tragitto percorso.
Dopo esperienze negative con ciclocomputer wireles uso senza problemi alcuno, da anni, quello con il classico filo; uno Spectra Navigator 14.
Se decidete di utilizzare un modello a filo, fate attenzione che lo stesso non sia volante ma fasciatelo, ad intervalli regolari, lungo la guaina in cui scorre il cavo che comanda il cambio con del nastro isolante.
Il sensore non stringetelo direttamente sul metallo della forca per evitare scivolamenti ma applicate tra loro uno strato sottile di gomma, per esempio uno spezzone di camera d'aria.
Stringete bene la vite della calamita al raggio.
Non mi dispiace portami dietro una calamita ed una pila di riserva.
Lo strumento non è impermeabile per cui lo fascio con un velo di pellicola trasparente che inibisce il passaggio dell'acqua e, contemporaneamente, permette la visione dei dati sul display. Quello mostrato in foto, invece, è un altro modello della Spectra che ho installato sulla Bianchi Kuma ed è perfettamente impermeabile.
Ogni tanto controllate eventuali tracce di ossidazione tra i contatti dello strumento e quelli posti sulla staffa di alloggio che potrebbero comportare un'interruzione nel funzionamento o, peggio ancora, un’errata trasmissione dei dati.

Buen camino a todos… Amedeo

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