domenica 12 agosto 2012

Campingaz Bleuet 270 Micro vs Msr Pocket Rocket

Forse il titolo può trarre un pochino in inganno in quanto non trattasi di una vera e propria sfida tra due marche di fornelli che offrono articoli di sicura qualità ma, piuttosto, una comparazione tra due prodotti di queste aziende che uso da anni e che rispondono positivamente alle mie esigenze; ognuno con i propri pregi e difetti ed ognuno che meglio si adatta ad utilizzi diversi.
Il Campingaz Bleuet 270 Micro a sinistra e
 l'Mrs Pocket Rocket a destra
Parlo del Campingaz Bleuet 270 Micro e dell'Msr Pocket Rocket. Ma iniziamo dal principio.
Nel post dedicato al "Kit per cucinare" facevo presente come sia pratica gradita quella di fermarmi dopo aver percorso alcuni chilometri per scaldarmi qualcosa da bere o preparare un pasto. 
Sempre nella medesima pagina oltre a tutte le attrezzature descrivevo brevemente il fornello a gas che stò utilizzando attualmente e con soddisfazione: il Pocket Rocket della Msr.
La mia "storia", sperimentazione  ed evoluzione sull'utilizzo dei fornelli inizia qualche anno fa.
Prima quelli ad alcol (uno autocostruito con le classiche lattine tagliate ed incastonate tra loro), l'altro -rubato- dalla credenza di mia moglie e che faceva parte del set della fonduta (regalo di nozze...).
Il fornello, come visibile nelle foto, era protetto da un paravento ricavato sagomando delle teglie di alluminio, come distanziatore avevo usato una rete metallica ritagliata su misura e alla quale avevo dato una forma cilindrica e ritagliata ancora in prossimità del manico per permetterne la fuoriuscita. Sopra la rete ponevo un adattatore sul quale poggiava la gavetta.
Prime esperienze, discrete ed utili, tutto sommato.
Il tempo di cottura lungo dovuto al modesto potere calorico della fiamma con l'impossibilità di controllarla mi spinsero a cercare delle alternative: il fornello a gas.
Cuocere adesso diventava facilissimo grazie ad una fiamma potente che riduceva notevolmente i tempi di preparazione del cibo e la possibilità di regolarla permetteva di cuocerlo in modo ottimale.
Questi primi fornelli però erano ingombranti dentro lo zaino o nelle borse della bici perché non consentivano di rimuovere il bruciatore dalla bombola uno volta terminato l'utilizzo, ma solo a cartuccia terminata.
Il Bleuet con la cartuccia CV300 ed
il paravento autocostruito
E' per questo motivo che dopo un lungo lavoro di ricerca nel web in seguito acquistai il Campingaz Bleuet 270 Micro. Ottimo sotto ogni punto di vista.
Fiamma potente con i suoi 1300W di output, corpo robusto con i braccetti reggi pentole cilindrici e sagomati che negli anni ben hanno retto il peso di pentole in escursioni fuori porta con famiglia ed amici, possibilità di separarlo dalla cartuccia anche se questa conteneva ancora del combustibile; abbiamo fatto tante battaglie insieme.
Con il crescere dell'esperienza e delle esigenze mi resi conto che presentava delle lacune che a me non soddisfacevano.
Il particolare ed esclusivo sistema di aggancio
alle cartucce impedisce l'uso di quelle universali
Intanto era vincolato solo ed esclusivamente alle bombole di gas della casa costruttrice e questa era una forete limitazione ed inoltre la cartuccia più piccola che riuscivo a trovare era la CV300, discretamente ingombrante e pesante (350 g circa); la più piccola CV270 non sono mai riuscito a reperirla.
Il corpo del fornello anche se di modeste dimensioni in altezza (10 cm) era anch'esso pesante (poco meno di 200 g) ed inoltre per farlo funzionare adeguatamente in caso di vento dovevo per forza usare un paravento che costruii con con delle teglie in alluminio sagomate a misura. Tutto l'insieme diventava voluminoso ed ancor più ingombrante e pesante.
Per le mie escursioni in solitaria avevo bisogno e desideravo un fornello compatto, leggero, di minimo ingombro, semplice da usare, anch'esso con la possibilità di essere rimosso dalla cartuccia una volta terminata la cottura, che non necessitasse di ulteriori utensili per funzionare a dovere come, per esempio, il paravento e con la possibilità di essere alimentato anche con cartucce compatibili e non esclusivamente con quelle prodotte dalla casa madre per una più facile reperibilità.
La scelta cadde sul Pocket Rocket della Msr e a distanza di tempo posso affermare che fu una scelta azzeccata.
Il funzionamento è sempre stato garantito anche con temperature rigide e quando soffia il vento svolge egregiamente il suo compito "così com'è".
Il peso e le dimensioni sono veramente minime: solo 86 g il corpo che salgono a 113 quando è alloggiato dentro la sua custodia, cm 10 in altezza come il Bleuet che si riducono a 9 con le alette reggi pentole aperte. Per adesso ho usato solamente le cartucce della casa madre trovandomi benissimo con quelle da 125g che pesano 219g ed hanno un modesto ingombro, 7,5 cm in altezza, rispetto alla CV300 che è alta 3 cm in più.
Praticamente il kit Bleuet + CV300 pesa complessivamente 532g, rispetto ai 305 dell'Msr con la sua cartuccia piccola.
A questo punto tutto sembra volgere a favore del Pocket Rocket per cui il Campingaz pare destinato a rimanere nel dimenticatoio, ma non è così e vi spiego il perché.
Iniziamo dal corpo del fornello.
Ok, il Bleuet pesa 100g in più però la sensazione di solidità e robustezza rispetto all'Msr non teme confronti e non è solo una sensazione ma una verità dimostrata dalla pratica.
La pentola sul Campingaz intanto poggia su quattro supporti belli "tosti" e ben ancorati al sottostante anello cilindrico, nel Pocket i supporti sono tre e un pò delicatini; sono così flessibili che presto la massima attenzione quando avvito il fornello alla bombola per non rischiare di piegarli così come non ho mai volutamente sperimentato le dimensioni massime del carico indicate nel manuale della casa perchè lo ritengo eccessivo e potrebbe causare dei danneggiamenti.
Stesso discorso per il rubinetto di regolazione dell'intensità della fiamma; anche in questo caso la sensazione di solidità la riscontro unicamente nel Bleuet con la sua bella manopola che si impugna e si manovra con sicurezza al confronto dell'impugnatura del Rocket che è un'asticella sagomata molto sottile e flessibile che si flette non appena sforzo un pò di più.
La fiamma è bella potente in entrambi anche se quando ne aumento l'intensità nell'Msr sembra di avere un reattore nell'orecchio a causa della rumorosità che è invece più attenuata nell'altro.
Nel Bleuet i braccetti non si arrossano
Notare come l'adattatore inizi l'incandescenza
Inoltre soffre del surriscaldamento delle tre sezioni antivento poste sopra la testa del bruciatore che si arroventano diventando di un colore rossastro così come diventano incandescenti le parti superiori dei braccetti reggi pentole. Oramai ci ho fatto l'abitudine però all'inizio questo evento mi teneva sempre in ansia perchè pensavo che potesse danneggiare il fornello. Il Micro non ha questi problemi però quando tira vento ha bisogno di essere protetto altrimenti la fiamma si abbatte; qui è l'Msr che si dimostra all'altezza della situazione.
Più facile ed intuitivo il montaggio e lo smontaggio del Pocket dalla sua cartuccia.
Secondo me la possibilità da parte del Rocket di poter utilizzare bombole compatibili oltre a quelle prodotte dalla casa madre è il vero punto di forza di questo fornello che non vincola l'utilizzatore, come nel caso del Campingaz, alla sola ricerca a volte difficoltosa delle bombole dedicate a che a volte non corrispondono alle sue reali necessità. Nel mio caso per esempio mi trovo benissimo con le cartucce da 125g dell'Msr abbondantemente sufficienti per le escursioni di qualche giorno come di solito mi capita. La CV300 va oltre le mie esigenze per cui diventa un carico ed un  ingombro inutile.
Per dovere di cronaca posso ancora dire che entrambi i prodotti non hanno evidenziato alcun problema di funzionamento con temperature rigide; accensione e costanza della fiamma sempre garantita.
In definitiva mi sono trovato di fronte a due prodotti validi ed affidabili ognuno, come dicevo in precedenza, con i propri pregi e difetti.
Il Campingaz Bleuet 270 micro anche se più ingombrante e pesante con la CV300 è decisamente più robusto rispetto al suo antagonista il quale però a discapito di una minore qualità per diminuire i pesi non ha bisogno del paravento per funzionare correttamente.
Se mi chiedessero quale tipo di fornello porterei nel mio equipaggiamento ne paesi più sperduti del mondo sceglierei senz'altro il Pocket Rocket perché uno "straccio" di cartuccia compatibile per farlo funzionare, anche la più scadente, la trovi sempre a differenza del Campingaz che usa solo ed esclusivamente quelle dedicate di non sempre facile reperibilità.
Due prodotti secondo me con filosofie diverse.
Per le mie esigenze in solitaria, per qualche giorno di escursione con una gavetta in acciaio dal peso modesto con un massimo di 400 ml di acqua al suo interno per cuocere 90/100g di pasta o per scaldarmi un caffè o un bel brodo caldo, l'Msr Pocket Rocket non manca mai.
Il Bleuet in azione con una bella padella
grande carica di fagioli e cipolla
Quando esco con la mia famiglia per qualche gita in un angolo tranquillo allora le dimensioni e i pesi di pentole e padelle aumentano considerevolmente e a questo punto è il Bleuet 270 Micro che trova alloggio nell'equipaggiamento.
Per terminare devo dire che non mi sono mai cimentato nella classica prova di bollitura di un litro di acqua per verificarne il tempo di ebollizione in quanto lo ritengo un dato molto aleatorio, variabile, dipendente dalla durezza e purezza dell'acqua, dalla sua temperatura e dalla temperatura esterna, dall'eventuale presenza di vento, dal materiale costruttivo della pentole e dallo spessore del fondo e poi si presuppone che la fiamma sia al massimo della sua potenza mentre io cucino sempre con la fiamma più bassa per ottenere una cottura adeguata e disperdere meno vapore.

Buen camino a todos.... Amedeo